Il ninfeo

Fulcro compositivo della macchina idraulica che governa il sistema delle acque della villa è il ninfeo.
Il collettore idrico, posto a valle della cisterna, domina con il suo sofisticato apparato decorativo il giardino segreto a tergo della villa. Questo dispositivo idraulico ha una doppia funzione di protezione e di distribuzione delle acque, per gli usi della casa e per irrigare orti e giardini.



L’intento primario del piano conservativo è stato quello di rimettere in funzione il sistema di approvvigionamento della fontana, provvedendo anche al restauro dell’apparato decorativo che si deve alla mano di Alessandro Vittoria.
In questo modo è stato possibile studiare dal punto di vista materiale e tecnico-funzionale questo straordinario manufatto. In concerto con la Soprintendenza e con i diversi consulenti che hanno coadiuvato l'équipe l’approccio d’intervento è stato volto a garantire la massima sostenibilità nelle modalità di applicazione e nell’ uso dei materiali.
In armonia con le premesse del progetto è stato previsto un intervento conservativo programmato, gestito con un particolare sistema che ha visto opere manutentive solo quando necessarie.

La fontana descritta da Palladio con infiniti ornamenti di stucco e di pittura nel contesto del giardino segreto oggi mantiene l’assetto introdotto da Tomaso Buzzi, che ha ridisegnato la pavimentazione, la forma della vasca e soprattutto ha alterato la facies, scegliendo un intonaco di rivestimento sostanzialmente monocromo sui toni giallo. Il restauro ha consentito invece di riscoprire non solo i multiformi giochi d’acqua, ma anche la policromia dei decori modellati dal Vittoria originariamente pensati su un fondo grigio-azzurro, che contestualizza il tema dell’acqua.
Da sempre l’architettura del ninfeo è stata letta unicamente come fondale scenico della villa senza comprendere appieno il gusto, la funzione e il portato soprattutto in termini di architettura sostenibile. Il ninfeo torna a governare, dopo il restauro, il sistema idraulico della villa e del parco consentendo nuovamente di razionalizzare l’uso della risorsa idrica e controllare la qualità delle acque in base alle necessità del giardino. Il sistema di monitoraggio della qualità dei flussi oggi è in grado di regolare il funzionamento dei giochi d’acqua valutandone anche l’incidenza sullo stato di conservazione delle superfici decorate.
Palladio ha riversato nell’architettura del Ninfeo tutta la sapienza delle tecniche costruttive veneziane in termini di adattabilità e flessibilità della struttura muraria. Dietro l’invenzione scenica si nasconde infatti una vera e propria barriera per la regimentazione delle acque che protegge e alimenta il complesso della villa. La mancata conoscenza della vera funzione di questo brano del progetto nel tempo ha determinato degli interventi incongrui sia sul piano estetico che strutturale. In particolare alcune opere che hanno determinato l’irrigidimento della struttura muraria, ne hanno di conseguenza inficiato l’intrinseca natura, volta ad adattare il manufatto alla variabilità di spinta esercitata di volume del terreno che varia in funzione della quantità d’acqua.