L'architettura

L'architettura

La Villa di Maser fu concepita attorno al 1550 dall’architetto Andrea Palladio come sede prestigiosa della tenuta agricola dei fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro.Per la decorazione furono chiamatiil pittore Paolo Veronese e lo scultore Alessandro Vittoria.

 

La fortunata posizione a mezza costa, l’eleganza delle proporzioni, l’armonia con la natura circostante e la bellezza della decorazione, ne hanno fatto una delle più famose opere dell’architetto veneto.

 

Unesco

Palladio si ispirò alle forme degli antichi templi romani per disegnarne la facciata, dando religiosa maestosità e importanza ai quartieri di residenza dei Barbaro.

Il corpo centrale si proietta in avanti rispetto al piano delle arcate. Ai due lati, gli eleganti porticati o “barchesse” (logge laterali destinate alle attività agricole) si uniscono al corpo centrale. Alle estremità due colombaie decorate con meridiane che segnano il tempo.
Due splendidi leoni di pietra e sei statue raffiguranti le divinità dell’Olimpo precedono la facciata della Villa dando una sensazione di maestoso benvenuto.
Sul timpano elegantemente decorato, si trova lo stemma dei Barbaro al centro di un’allegoria che rappresenta la pace e l’armonia: gli stessi ideali che hanno ispirato la costruzione dell’edificio e che si ritrovano come tema negli affreschi.
Le due barchesse sono decorate con mascheroni nelle chiavi di volta e con altre divinità dell’Olimpo all’interno di nicchie.

Villa di Maser è diventata un Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1996, anche per aver conservato nel corso dei secoli la sua struttura unitaria ed equilibrata composta dalla residenza, i reparti produttivi, i giardini e il paesaggio agricolo circostante.

Le ville palladiane presenti in Veneto che hanno ottenuto il riconoscimento UNESCO sono 24 e si trovano soprattutto nella provincia di Vicenza. Il modello strutturale di villa creato da Andrea Palladio si distingue da quello delle ville romane e medicee toscane per la caratteristica di essere pensato non esclusivamente per il riposo e lo svago. In queste residenze, che sono monumentali rifugi immersi nella campagna, tra i colli Euganei e Berici, si svolgevano anche attività lavorative: vi si trovano infatti magazzini, stalle e depositi agricoli.

Il portico d’ingresso

Meridiana

Il portico ha una funzione importante nella vita quotidiana della Villa. E’ uno spazio di grande respiro per i lavori di campagna, protegge dalle intemperie e permettere di passare rapidamente da un lato all’altro dell’ edificio.

Palladio lo ha disegnato ispirandosi agli antichi monumenti dell’epoca romana. Le perfette proporzioni delle colonne e degli archi esaltano l’eleganza di tutto l’edificio.

Nelle colombaie poste alle estremità delle barchesse stavano i piccioni viaggiatori che servivano da rapido mezzo di comunicazione in epoca antica.

Le meridiane che le decorano segnano il tempo. Quella ad ovest segna l’ora e l’inizio delle stagioni, quella ad est è un calendario zodiacale e indica mensilmente la data d’ingresso del Sole nel corrispondente segno dello Zodiaco.

Su questa meridiana, una curva a forma di otto allungato detta lemniscata rappresenta l’equazione del tempo, la differenza tra il tempo solare vero e il tempo solare medio (quello dell’orologio). La lemniscata consente di leggere il mezzogiorno medio.

Cenni storici

Un tesoro del Rinascimento

Villa di Maser, conosciuta anche come Villa di Maser Basadonna Manin Giacomelli Volpi, è una delle più notevoli opere architettoniche del Rinascimento veneto.
Situata a Maser, in provincia di Treviso, fu commissionata al grande architetto Andrea Palladio tra il 1554 e il 1560 dall'umanista Daniele Barbaro e da suo fratello Marcantonio Barbaro, ambasciatore della Repubblica di Venezia. Il vecchio palazzo medievale che sorgeva in quest'area venne così trasformato in una magnifica abitazione di campagna: un luogo ideale per gli studi e le occupazioni intellettuali, impreziosito da un ciclo di affreschi di Paolo Veronese che decora gli ambienti del corpo centrale, realizzato dall’artista negli anni 1559-1561.
Il complesso comprende anche un tempietto sempre progettato dal Palladio e dal 1996 fa parte della lista UNESCO dei patrimoni dell'umanità, insieme ad altre ville palladiane del Veneto. La grande residenza è situata nella parte mediana di un terreno in pendio, sui colli Asolani, vicino a una sorgente storicamente sede di un luogo di culto e forse anche di un tempio.
Espressione del Rinascimento più maturo, Villa di Maser riprende elementi architettonici classici - gli ordini, le proporzioni armoniche tra le componenti dell’edificio, nonché particolari tecnici e decorativi romani - che donano alla struttura equilibrio e stabilità. Queste idee costruttive elaborate in Italia, da molti artisti sperimentatori come Andrea Palladio, si diffusero poi in tutta Europa, definendo i caratteri del Manierismo.

Villa Maser in una stampa del 1893
M. Vitruvio de architectura illustrato dallo stesso Palladio
Sig.ra Barbato in un affresco del Veronese

I nobili proprietari

Il terreno dove sorge Villa di Maser era originariamente proprietà delle famiglie Pisani e Giustinian. La data precisa dell’inizio dei lavori di costruzione è incerta: Anthony Hobson indica l’anno 1560, quando il Palladio consegnò a Daniele Barbaro le illustrazioni da allegare al suo commentario dei Dieci libri dell’Architettura scritti di Vitruvio; Adalberto dal Lago invece suggerisce l’intervallo di tempo tra il 1560 e il 1570; altri studiosi ritengono che l’opera fosse già stata completata nel 1558.

Il progetto della villa fu molto condizionato dalle personalità dei due fratelli Barbaro. Il patriarca di Aquileia Daniele, umanista e studioso di filosofia, cercò di conferire alla costruzione un senso sacrale. Il politico e amministratore Marcantonio, invece, da intenditore di architettura, disegnò il Ninfeo retrostante l’edificio, un luogo monumentale tradizionalmente dedicato in epoca ellenistica e romana al culto delle ninfe.

 
Eminenti personaggi della Repubblica di Venezia, Daniele e Marcantonio Barbaro furono i principali promotori dell’inserimento di Palladio nell’ambiente veneziano.

Gli artisti

Andrea Palladio
(1508-1580)

Nato a Padova, iniziò a lavorare giovanissimo come scalpellino a Vicenza dove Giangiorgio Trissino ne intuì le doti e lo guidò nella crescita intellettuale. I due fecero numerosi viaggi a Roma dove ebbero modo di approfondire lo studio dell’architettura classica.


Seppe creare un modello di architettura dove il linguaggio della bellezza e della proporzione, sviluppato su modelli antichi, veniva messo al servizio della funzione razionale. Ecco che le sue ville, organizzate come efficienti aziende agricole, erano allo stesso tempo dimore di prestigio per i nobili del tempo e centro stesso delle ferventi attività agricole.


Iniziò progettando e costruendo ville nel vicentino, finché vinse con il suo geniale progetto l’incarico della ristrutturazione della Basilica di Vicenza. A Venezia costruì le sue più importanti opere religiose e diede alle stampe nel 1570 i “Quattro libri dell’Architettura” che diffusero i suoi principi e i suoi modelli in tutto il mondo occidentale.

Alessandro Vittoria
(1525-1608)

Lo scultore Alessandro Vittoria nacque a Trento, ma si trasferì giovanissimo a Venezia nella bottega di Jacopo Sansovino. Qui apprese il mestiere e partecipò alla prestigiosa decorazione della Scala d’Oro di Palazzo Ducale e realizzò le Cariatidi all’ingresso della Libreria Marciana.
In contatto con i più importanti personaggi della Venezia del tempo, grazie alla sua abilità come ritrattista, fu uno dei protagonisti dell’attività artistica della città con i suoi stucchi e le sue opere in marmo e bronzo.
Decorò la Cappella Grimani a San Sebastiano e scolpì le statue per l’altare della chiesa di San Francesco della Vigna. Collaborò con Palladio nella decorazione di Palazzo Thiene a Vicenza e di Villa Pisani a Montagnana.
A Maser è attribuita al Vittoria la concezione della decorazione a stucco e gran parte della sua realizzazione.

La Villa di Maser è Patrimonio dell'Umanità UNESCO

Scopri il progetto realizzato grazie ai fondi dell’Unione Europea, Next Generation EU.