La Villa di Maser fu concepita attorno al 1550 dall’architetto Andrea Palladio come sede prestigiosa della tenuta agricola dei fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro.
Per la decorazione furono chiamati
il pittore Paolo Veronese e lo scultore Alessandro Vittoria.

La fortunata posizione a mezza costa, l’eleganza delle proporzioni, l’armonia con la natura circostante e la bellezza della decorazione, ne hanno fatto una delle più famose opere dell’architetto veneto.

Palladio
si ispirò alle forme degli antichi templi romani per disegnarne la facciata, dando religiosa maestosità e importanza
ai quartieri di residenza dei Barbaro.

Il corpo centrale si proietta in avanti rispetto al piano delle arcate.
Ai due lati, gli eleganti porticati o “barchesse” (logge laterali destinate alle attività agricole) si uniscono al corpo centrale.
Alle estremità due colombaie decorate con meridiane che segnano il tempo.

Due splendidi leoni di pietra e sei statue raffiguranti le divinità dell’Olimpo
precedono la facciata della Villa dando una sensazione di maestoso benvenuto.

Sul timpano elegantemente decorato, si trova lo stemma dei Barbaro al centro di un’allegoria che rappresenta la pace e l’armonia. Gli stessi ideali che hanno ispirato la costruzione dell’edificio e che si ritrovano come tema negli affreschi.

Le due barchesse sono decorate con mascheroni nelle chiavi di volta e con altre divinità dell’Olimpo all’interno di nicchie.

Scopri l’interno della Villa con le sale affrescate da Paolo Veronese

Ingresso alla Villa: rosai e rampicanti

Lasciato alle spalle il Tempietto palladiano, si imbocca la salita di via Barbaro che con la Siepe delle Rose fiorita offre uno spettacolo entusiasmante di colore e profumo. La stradina conduce all’ampio parcheggio della Villa.
Proseguendo, si raggiunge il cancello d’entrata della Villa. Qui il cortile d’ingresso, con la glicine, le rose e le bignonie rampicanti che fioriscono in successione da aprile ai primi di luglio, accoglie chi entra in casa con l’allegria e la dolcezza del colore dei fiori.

Uno degli “angoli selfie” preferito dai nostri Visitatori !

La Villa di Maser (in origine Villa Barbaro)
non è solo uno dei capolavori di Andrea Palladio,
ma è una casa viva, abitata dai proprietari,
al centro di una fiorente azienda agricola
i cui vini sono esportati in tutto il mondo.

Completano il complesso della Villa:
la Cantina Storica, il Tempietto del Palladio
e la Collezione di Carrozze. 

Fin dall’epoca del Palladio il vino ha sempre rivestito un ruolo importante nella vita e nell’economia della Villa.
Nell’organizzazione degli spazi, l’architetto vicentino aveva previsto “i luoghi per fare i vini” sotto le eleganti logge e lì vi rimasero per tre secoli, fino a quando attorno al 1850, i Giacomelli, considerata la vocazione delle colline asolane a produrre ottimi vini, vollero ingrandire la produzione e costruirono la cantina attuale adiacente la Villa.

La Villa si trova nel Veneto settentrionale, nel cuore della D.O.C. Montello e Colli Asolani che include le colline a sud delle Dolomiti, ad ovest del fiume Piave, in provincia di Treviso. Le uve per l’antica cantina sono coltivate secondo le regole della lotta integrata eco-compatibile nei 30 ettari di vigneto attentamente selezionati nel cuore della tenuta di 230 ettari che circonda la Villa. I vigneti sono ad alta densità di impianto per consentire un basso carico di uva per pianta. Viene prestata particolare cura nel rispettare il rapporto ideale di 1,2 metri quadrati di superficie fogliare per chilogrammo di uva prodotta. Le varietà tradizionali Merlot, Cabernet, Chardonnay, Prosecco, Manzoni Bianco e Verduzzo sono raccolte a mano e rigorosamente selezionate per essere poi lavorate con cura e attenzione sotto la direzione del Dott. Donato Lanati, ricercatore e docente all’Università di Torino, per fornire vini eleganti che esprimano la personalità del territorio altamente vocato del Veneto settentrionale.

La cantina non è visitabile per il momento, ma i nostri vini sono sempre acquistabili nel nostro Wine Shop a Maser oppure online !

Il Tempietto della Villa di Maser
costituisce una delle opere più care all’architetto vicentino.

Venne realizzato alla conclusione della sua carriera, attorno al 1580, grazie a Marcantonio Barbaro che volle regalare alla comunità di Maser una nuova chiesa parrocchiale.
Questo edificio coronò il sogno che il Palladio aveva a lungo inseguito,
quello di costruire una chiesa a pianta circolare. Il cerchio infatti, essendo infinito, è secondo l’architetto la forma che più si avvicina alla rappresentazione di Dio.

La Collezione di Carrozze

Un annesso rustico di pertinenza della Villa raccoglie,
per volere del conte Enrico Luling Buschetti e della contessa Marina Volpi,
una trentina di veicoli che vanno da fine XVIII secolo agli inzi del XX secolo.

Vi si accede tramite un percorso sterrato in salita, a piedi, di circa 5 minuti.
La collezione è difficilmente raggiungibile per persone con difficoltà motorie o portatrici di handicap.

La Collezione di Carrozze NON è sempre aperta, si prega quindi
di chiedere conferma scrivendo a visite@villadimaser.it, grazie.
Chiuso da novembre a fine marzo.

 

Andrea Palladio (1508-1580)

Nato a Padova, iniziò a lavorare giovanissimo come scalpellino a Vicenza dove Giangiorgio Trissino ne intuì le doti e lo guidò nella crescita intellettuale. I due fecero numerosi viaggi a Roma dove ebbero modo di approfondire lo studio dell’architettura classica.

Seppe creare un modello di architettura dove il linguaggio della bellezza e della proporzione, sviluppato su modelli antichi, veniva messo al servizio della funzione razionale. Ecco che le sue ville, organizzate come efficienti aziende agricole, erano allo stesso tempo dimore di prestigio per i nobili del tempo e centro stesso delle ferventi attività agricole.

Iniziò progettando e costruendo ville nel vicentino, finché vinse con il suo geniale progetto l’incarico della ristrutturazione della Basilica di Vicenza. A Venezia costruì le sue più importanti opere religiose e diede alle stampe nel 1570 i “Quattro libri dell’Architettura” che diffusero i suoi principi e i suoi modelli in tutto il mondo occidentale.

Paolo Veronese (1528-1588)

Uno dei grandi maestri del Rinascimento veneziano, Paolo Caliari detto il Veronese, conquistò la scena della città lagunare con l’ uso del colore, la sua abilità nell’integrare elementi architettonici con le figure umane e la sua fantasia nel concepire i soggetti.

Questo lo portò fin davanti all’Inquisizione dove venne accusato di inserire figure irriverenti nel sacro contesto dell’Ultima Cena. Veronese, se la cavò cambiando il titolo del dipinto in “Convivio in casa Levi”, rispondendo che “noi pittori ci prendiamo le stesse libertà dei poeti e dei pazzi” .

Fu chiamato dalla Repubblica di Venezia a dipingere la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale e le sue tele oggi si trovano nei più importanti musei del mondo.

A Maser il suo genio ebbe ampio sfogo, interpretò brillantemente i ritmi degli spazi architettonici del Palladio arricchendoli con finte architetture e una miriade di personaggi reali e allegorici.

Alessandro Vittoria (1525-1608)

Lo scultore Alessandro Vittoria nacque a Trento, ma si trasferì giovanissimo a Venezia nella bottega di Jacopo Sansovino. Qui apprese il mestiere e partecipò alla prestigiosa decorazione della Scala d’Oro di Palazzo Ducale e realizzò le Cariatidi all’ingresso della Libreria Marciana.

In contatto con i più importanti personaggi della Venezia del tempo, grazie alla sua abilità come ritrattista, fu uno dei protagonisti dell’attività artistica della città con i suoi stucchi e le sue opere in marmo e bronzo.

Decorò la Cappella Grimani a San Sebastiano e scolpì le statue per l’altare della chiesa di San Francesco della Vigna. Collaborò con Palladio nella decorazione di Palazzo Thiene a Vicenza e di Villa Pisani a Montagnana.

A Maser è attribuita al Vittoria la concezione della decorazione a stucco e gran parte della sua realizzazione.